Siamo prossimi alla prima giornata del quinto campionato Celtico aperto alle due nostre rappresentative. Il nostro bilancio globale è abbastanza di bassa lega per essere un punto fermo e tanto meno d’arrivo. Abbiamo arrancato con qualche sprazzo, soprattutto del Benetton, due stagioni or sono. Il resto è stato un susseguirsi di decenti prestazioni e molte partite da dimenticare, perché niente hanno portato al raggiungimento di un quoziente qualitativo dell’alto livello italiano che era (è) lo scopo principale della nostra sfida ai pallidi uomini del Nord. La sconfitta casalinga con gli isolani Pacifici fu la motivazione principale per allestire in tutta fretta due compagini adatte a fungere da continua esperienza internazionale per un manipolo di giocatori italiani. Si pagò il dovuto e qualcosa in più per entrare nel campionato delle Unions britannico-irlandesi. La scorsa primavera e parte dell’estate sono state impiegate per cercare una soluzione ai troppo problemi di spartizione dei diritti televisivi che i campionati più ricchi reclamavano a livello Europeo, noi siamo stati a guardare il banchetto dei ricchi non avendo portato nessuna regalia così affascinante da interessare i padroni della mensa. Così tra beghe internazionali e scaramucce dell’attuale padrone del rugby italiano, impegnato a “ridimensionare” la ribelle Treviso (culla della cordata avversa a lui il “solitone lombardo”) si è giunti ad una situazione di profonda incertezza che solamente a Maggio si è quasi del tutto dipanata. La conseguenza è stata la diaspora di quasi tutti i migliori giocatori nazionali che hanno trovato terre meno litigiose e munifiche dove emigrare. L e uscite maggiori si sono verificate a Treviso che si è del tutto rifondata con la partecipazione a metà della FIR e il generoso contributo di Luciano Benetton, da molti visto in disimpegno verso tutti gli sport per far fronte alla crisi. Non ho elementi probanti per giudicare il comportamento del nostro uomo delle canottiere (detestabile epiteto) ma credo che nella situazione attuale del rugby italiano ben pochi metterebbero soldi in un carrozzone che ha già perso tre ruote e la quarta gira sbilenca, Sempre che non si voglia celebrare l’ormai in disuso grido: “Muoia Sansone e tutti i Filistei”. La nostra situazione è tragica oltremisura e le due ItaloCletiche ne sono la punta visibile, la più probante, del nostro movimento Internazionale. Partiamo dagli ultimi posti dello scorso anno e speriamo nello stellone. Le Zebre, dopo anni di batoste continuate, hanno solidità data da un impianto di giocatori vissuti che riescono a dare ancora stabilità ad un telaio che non ha saputo rinforzarsi con nuovi innesti, mettendo in luce una mancanza di raccolto FIR che è un segnale d’impotenza del sistema Accademie e gestione dell’alto livello. Hanno in cabina di regia un grande AllBlacks: Leonard, che ha dato concretezza alla manovra dei BiancoNeri, I rinforzi sono arrivati da Calvisano e da qualche giovanotto italiano di buona levatura. Immutato il settore tecnico che sta studiando per i palcoscenici (Inter)Nazionali. Sono certamente su un livello di stabilità e continuità migliore che Treviso (totalmente rifondata) e questo fattore è, allo stato attuale delle cose, un elemento positivo che dovrebbe materializzarsi in un campionato di basso e sicuro cabotaggio verso una migliore posizione che nei quattro anni precedenti. Domenica l’esordio casalingo dei Federali con i Cardiff Blues in cui avremo le prime indicazioni sulla stabilità della corsa delle Zebre per lasciare l’ultima posizione della graduatoria. Il Benetton è un nuovo esercito costruito con giovanotti italiani presenti in casa e altri raccolti nel campionato d’Eccellenza, arricchiti da un manipolo di giocatori esteri di media-bassa levatura. Il nucleo storico è presente in alcune posizioni del campo che sono fondamentali per lo sviluppo di un’armata che fin’ora si è solamente esercitata senza conoscere la pugna. Sono ottimista sul cammino dei ragazzi di Casellato, molto più che gran parte degli spettatori nostrani della Lega Celtica. C’è abbondanza di uomini e la volontà di stupire anche i più scettici (troppi) detrattori della nuova pattuglia in Bianco-Verde-Blù.
Di seguito trovate la formazione che Umberto Casellato ha preparato per Venerdì a Swansea contro gli Ospreys con calcio d’inizio alle 20.35. Nelle scelte si notano le sue attitudini al rischio (Ambrosini alla mischia e Ragusi estremo) e la consapevolezza di poter amministrare e migliorare un grosso numero di giocatori nostrani (ritorna Morisi) ed esteri giunti a Treviso come merce di seconda scelta. Date anche un’attenta occhiata agli indisponibili per capire quale potrebbe essere il futuro di una squadra che, nonostante la guerra aperta del solitone e la perdita di Munari e di un buon numero di giocatori, è la mia candidata alla miglior posizione in classifica tra le ItaloCeltiche. Sono uno sventato ottimista?
A voi la parola…..
Benetton Treviso
15 Simone Ragusi
14 Ludovico Nitoglia
13 Luca Morisi
12 Sam Christie
11 Michele Campagnaro
10 Joe Carlisle
9 James Ambrosini
8 Leo Auva’a
7 Tomas Vallejos Cinalli
6 Meyer Swanepoel
5 Corniel Van Zyl (capitano)
4 Marco Fuser
3 Rupert Harden
2 Davide Giazzon
1 Matteo Muccignat
A disposizione:
16 Giovanni Maistri
17 Salesi Manu
18 Matteo Zanusso
19 Marco Lazzaroni
20 Mat Luamanu
21 Marco Barbini
22 Angelo Esposito
23 Henry Seniloli
Questi gli indisponibili:
Romulo Acosta, Albert Anae, Dean Budd, Paul Derbyshire, Simone Favaro, Edoardo Gori, Jayden Hayward, Alberto Lucchese, Bruno Mercanti, Francesco Minto, Josè Novak, Antonio Pavanello, Franco Sbaraglini, Alessandro Zanni.
Ecco le Zebre per Domenica all’esordio casalingo con i Cardiff Blues. La formazione è solida con l’inserimento dei Sudafricani nella lista dei partecipanti e Geldenhuys è a capo della muta che cercherà di stanare la volpe gallese. Impresa che può anche riuscire. Vuoi per la desuetudine all’agonismo, vuoi per i meccanismi che possono ancora essere inceppati. Speriamo questo accada per gli ospiti 🙂
15 Hendrik Daniller
14 Dion Berryman
13 Mirco Bergamasco
12 Gonzalo Garcia
11 Leonardo Sarto*
10 Luciano Orquera
9 Brendon Leonard
8 Samuela Vunisa
7 Andries Van Schalkwyk
6 Filippo Ferrarini*
5 George Biagi
4 Quintin Geldenhuys (cap)
3 Dario Chistolini
2 Andrea Manici*
1 Matias Aguero
A disposizione:
16 Oliviero Fabiani
17 Andrea De Marchi
18 Luciano Leibson
19 Andries Ferreira
20 Filippo Cristiano
21 Guglielmo Palazzani
22 Kelly Haimona
23 Edoardo Padovani*
All.Andrea Cavinato
Non disponibili per infortunio: Mauro Bergamasco, Giulio Bisegni, Marco Bortolami, Tommaso Iannone*, Matteo Pratichetti, Giovanbattista Venditti*, Michele Visentin*
Cardiff Blues: Fish, Cuthbert, Allen, Evans, Jenkins, Patchell, Williams; Vosawai, Warburton, Turnbull, Paulo, Dicomidis, Jones A., Rees (cap), Hobbs (A disposizione: Dacey, Davies, Mitchell, Cook, Navidi, Jones L., Davies, Hewitt) All.Hammett
Arbitro: Andrew McMenemy (Scottish Rugby Union) alla sua 30esima direzione nel torneo, la nona con le Zebre
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